L’attività del sostituto d’imposta estero in relazione alle rendite finanziarie. Spunti di riflessione offerti dalla Ris. 5/E del 2019
Con la recente Risoluzione 5/E del 2019, l’Agenzia delle entrate ha offerto in via interpretativa un’ulteriore apertura dopo quelle previste normativamente per le compagnie di assicurazione UE/SEE operanti in Italia in regime di libera prestazione di servizi e per le banche estere in materia di imposta sulle transazioni finanziarie alla possibilità che un intermediario finanziario estero possa operare come sostituto d’imposta in Italia, tramite un rappresentante fiscale. Il tema, già trattato dall’Agenzia in un precedente interpello non pubblicato, è un’ulteriore conferma dell’approccio casistico, influenzato da istanze provenienti dalla pratica operativa, che l’Amministrazione finanziaria ha ormai strutturalmente adottato in questa materia. Si impongono, al riguardo, alcune riflessioni critiche.