La riforma della tassazione dei fondi comuni e i rapporti con la fiscalità dei fondi pensione
La legge n. 10 del 26 febbraio 2011, convertendo in legge il decreto n. 225 del 29 dicembre 2010 (c.d. decreto milleproroghe), ha introdotto a decorrere dal 1° luglio 2011 il tanto atteso passaggio dalla tassazione con il criterio di maturazione degli Oicvm italiani alla imposizione con il sistema del realizzo dei rendimenti generati dai fondi comuni di investimento. Tale riforma incide inevitabilmente sul regime tributario dei fondi pensione che detengono quote di fondi comuni italiani e, soprattutto, pone una riflessione sull’opportunità di adottare il criterio di tassazione di cassa anche per le forme pensionistiche complementari. L’appeal fiscale della previdenza complementare comunque è garantito dalla possibilità di dedurre i contributi dalla tassazione agevolata delle prestazioni e dalla differenza tra l’aliquota dell’11% di tassazione dei rendimenti maturati da un fondo pensione e la nuova aliquota del 20% generalmente applicabile ai redditi di natura finanziaria introdotta dall’art.2, comma 6, del decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011, in vigore dal 1° gennaio 2012.