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ISSN 2038-8527

Il finanziamento della ripartenza tra nodi irrisolti e nuove opportunità

Franco Michelotti Fascicolo n°56-57 2021

Negli ultimi mesi i dati sull’evoluzione della pandemia confermano un generale miglioramento della situazione sanitaria delPaese. Nonostante ciò, non siamo ancora del tutto usciti dalla pandemia, tant’è che lo stato di emergenza nazionale è stato prorogato fino a tutto il dicembre 2021.
Anche i dati più recenti, diffusi dal Governo, sull’economia italiana sono assai confortanti, in quanto si rileva un significativo recupero del PIL, la cui crescita annuale è oggi stimata del 6% , quando solo ad aprile si stimava un 4,5%. La legislazione di emergenza, dunque, dal primo decreto c.d. Cura Italia fino al recente decreto “Crisi d’impresa”, ha sostanzialmente assolto al compito di salvaguardare l’occupazione e di conservare la struttura produttiva del Paese, attenuando l’impatto della crisi sanitaria, economica e sociale sulle famiglie e sulle imprese. Le misure di sostegno all’economia, previste dalla normativa emergenziale, però, non sono stabili, ma temporanee, in quanto adottate nel quadro degli aiuti di Stato, ritenuti compatibili con il trattato UE, per cui necessariamente dovranno in futuro ridurre i loro effetti sull’economia nazionale, sia pure non bruscamente, bensì gradualmente fino alla loro completa interruzione in parallelo alla ripresa economica e al ritorno alla normalità. In questo contesto si è mosso il Governo Draghi con i decreti “Sostegni” (D. L. 22/3/2021, n. 41), “Sostegni bis” (D. L. 25/5/2021, n. 73) e “Crisi d’impresa” (D. L. 24/8/2021n.118) con i quali si è intervenuti sulle misure già esistenti, prorogandone talune fino al 31 dicembre 2021, modificandone altre ed introducendone di nuove al fine di stimolare la ripartenza, guardando lontano, oltre la crisi. Nella prospettiva, poi, di medio e lungo periodo si pone il programma Next generation EU, volto alla ripartenza dell’economia europea, le cui risorse verranno impiegate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, PNRR, la cui concreta attuazione ha avuto inizio con i decreti Semplificazioni e Reclutamento, e che prevede importanti riforme per il nostro Paese oggi nella fase della discussione parlamentare . In questo particolare momento storico, dunque, in cui le restrizioni dovute alla pandemia paiono come destinate ad allentarsi, la fiducia degli operatori economici risulta in crescendo, la ripartenza è un dato già testimoniato dalle statistiche economiche, il tema del finanziamento delle imprese, con le sue criticità e i suoi nodi irrisolti, si pone al centro del dibattito attuale, non solo più confinato alla ristretta platea degli specialisti della finanza per lo sviluppo e per la crisi d’impresa, ma anche esteso al più vasto campo dell’opinione pubblica, che non può non essere coinvolta ed essere interessata, quando le conseguenze negative delle decisioni dei regolatori e degli imprenditori producono la chiusura delle aziende, la distruzione della ricchezza nazionale e la perdita dei livelli occupazionali.

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