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ISSN 2038-8527

La nuova tassazione dei rendimenti dei fondi pensione

Flavio De Benedictis Fascicolo n°19 2015

La legge di stabilità 2015 (legge n. 190 del 23 dicembre 2014) ha innalzato al 20% l’aliquota di imposizione del risultato di gestione maturato dai fondi pensione. Per i redditi da titoli pubblici italiani ed equiparati ovvero da obbligazioni di Stati ed enti territoriali di Stati esteri inclusi nella c.d. white list è stato previsto un sistema di riduzione della base imponibile tale da garantire una tassazione effettiva al 12,50%. Si è introdotto, inoltre, un credito di imposta del 9% del risultato netto maturato a condizione che un ammontare corrispondente sia investito in attività di carattere finanziario a medio o lungo termine, individuate con emanando decreto del Ministro dell’economia e delle finanze. Il livello impositivo medio effettivo dei rendimenti dei fondi pensione, dunque, sarà inferiore al 20% e verosimilmente paragonabile all’attuale regime impositivo della rivalutazione del trattamento di fine rapporto lasciato in azienda pari alla nuova aliquota del 17%. La vera criticità che permane sul regime fiscale della previdenza complementare è rappresentata dalla vigenza di un sistema di tassazione basato sul criterio del maturato di tali rendimenti e non sul diverso criterio del realizzato degli stessi rendimenti, come avviene per i fondi pensione della maggior parte degli altri Stati membri dell’UE e, ormai da vari anni, anche per i fondi comuni di investimento di diritto italiano.