Le obbligazioni bancarie nei recenti documenti Consob
Il Piano Strategico per il triennio 2010-2012 e il Quaderno di Finanza dedicato alle obbligazioni bancarie italiane, pubblicati da Consob nel 2010, confermano il salto di qualità nell’atteggiamento dell’Autorità di Vigilanza verso i prodotti non equity, iniziato con la Comunicazione sui titoli illiquidi. Solo una lettura congiunta di questi tre documenti permette di cogliere appieno l’articolazione complessiva del discorso della Consob, nonché la reale portata e le profonde implicazioni operative delle numerose affermazioni ivi contenute. Emerge con una chiarezza inequivocabile che l’Autorità di Vigilanza ritiene che i modelli di business degli intermediari debbano essere oggetto di profonda revisione, e che tale revisione debba avere un duplice obiettivo di fondo: il passaggio da una logica ancora di natura meramente distributiva di prodotti finanziari a una logica di servizio dei clienti, e il passaggio da un’adesione formalistica al dettato della MiFID, basata sulla segmentazione per prodotto, a un’adesione sostanziale.
L’attività di consulenza assurge a vero e proprio asse portante di questa transizione, che deve partire dalla definizione della politica commerciale degli intermediari. Ampio rilievo è dato ad altri temi quali le verifiche di appropriatezza e adeguatezza, l’informativa sui prodotti non equity, la gestione del rischio di liquidità e il rafforzamento della qualità delle informazioni sugli scambi e del livello di trasparenza delle negoziazioni sui mercati secondari. La complessità e la difficoltà di attuazione di quanto indicato e richiesto sono tali da rendere molto lunga la gestazione di una piena transizione ad una logica di servizio. Molto dipenderà anche dal livello di enforcement e dalla capacità di Consob di esportare in Europa il medesimo livello di qualità promosso in Italia. L’assenza di un approccio comune a livello europeo potrebbe infatti costituire un freno all’attuazione in patria di quanto delineato, a causa di ragioni di salvaguardia della competitività dell’industria nazionale.