Le società fiduciarie e il contratto di amministrazione senza intestazione
La parola fidúcia deriva dal latino fídere e significa avere fede, credere e sperare in una persona o in una determinata cosa, a seguito di una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, generanti un sentimento di sicurezza e tranquillità. Muovendosi da tale definizione, appare arduo tentare di circoscrivere gli innumerevoli rapporti che possono fornire attuazione concreta della fiducia, persino laddove si limiti l’indagine al settore giuridico . Conseguentemente, al fine di inquadrare gli esatti termini dell’attività svolta dalle società fiduciarie di amministrazione ed approdare alla disciplina del contratto di amministrazione senza intestazione del bene da quest’ultime amministrato, è necessario ripercorrere alcune coppie concettuali, rinvenibili all’interno nel macrosistema fiduciario.
L’esigenza di chiarezza è, altresì, suggerita dall’eterogenea produzione scientifica e dagli equivoci riscontrabili sul tema, che non possono dirsi sgomberati nemmeno ricorrendo all’elaborazione giurisprudenziale, la quale giunge spesso a contraddirsi. Orbene, le coppie concettuali, su cui appare doveroso soffermare l’attenzione, si possono articolare nel seguente modo:
- fiducia di tipo romanistico e fiducia di tipo germanistico;
- negozio fiduciario e società fiduciaria;
- società fiduciaria statica e società fiduciaria dinamica;
- amministrazione con intestazione e amministrazione senza intestazione.