Polizze vita: aspetti civilistici e successori in caso di premorienza del contraente non assicurato e del beneficiario
Prendendo spunto dalla Civile Sent. Sez. 2 Num. 26606 anno 1996, il presente lavoro ha l’obiettivo di analizzare dal punto civilistico e successorio il tema delle polizze vita con particolare riferimento al caso di premorienza del contraente non assicurato e/o del beneficiario. La figura del beneficiario è stata ampiamente analizzata e dibattuta sia in giurisprudenza sia in dottrina. Il confronto dottrinale ha riguardato la natura civilistica del contratto assicurativo a favore di terzi, la genesi e la tipologia di diritti in capo al beneficiario e, non da ultimo, le vicende successorie di tali diritti in caso di premorienza del beneficiario rispetto all’assicurato. Mentre sulla figura del beneficiario, come testimoniato dalla sentenza sopra riportata, non sembrano esserci particolari dubbi, a diverso esito sono riconducibili le vicende riguardanti la figura del contraente non assicurato. Analizzando alcune clausole di subentro in contraenza presenti in contratti assicurativi di Ramo III, si è cercato di individuarne la fattispecie giuridica e di valutarne gli effetti successori. La metodologia seguita ha previsto, dapprima, l’analisi di tali clausole come atti di ultima volontà, successivamente, il confronto delle similitudini tra queste e i patti successori di tipo istitutivo e, infine, la valutazione della loro riconducibilità alle donazioni indirette. I diversi filtri di analisi utilizzati sembrano ricondurre ad un medesimo risultato finale che vede tali clausole affette da nullità.